Il Piovego - tratto cittadino di via Goito
Durante la stagione invernale gran parte dei pescatori agonisti calano le proprie lenze nei laghetti dove, per la maggior parte, le catture sono assicurate. I fiumi ed i canali diventano di difficile approccio, con molte insidie legate al freddo, alle piogge e all’umore dei nostri amati pesci.
La città di Padova ha la fortuna di avere diversi corsi d’acqua che durante i periodi più freddi dell’anno possono regalare molte emozioni, dando vita a delle pescate davvero speciali.
Tra questi c’è il fiume Piovego, un corso d’acqua che attraversa la città di Padova, passando per il centro storico, per poi concludere il suo tragitto all’altezza di Strà confluendo nel fiume Brenta.
Uno dei tanti tratti interessanti di questo corso d’acqua è quello che scorre lungo via Goito, dal Ponte dei Cavai del Bassanello, manufatto che regola l’ingresso delle acque in città, sino al ponte di Via Goito. Un piccolo cenno storico ci insegna che quel piccolo tratto in realtà si chiama Tronco Comune, essendo stato per anni il letto originario del fiume Bacchiglione, poi deviato per evitare continue inondazioni della città di Padova.
Il corso d’acqua si presenta in tutta la sua bellezza con le mura della città di Padova sulla sponda opposta a rendere il panorama davvero unico. Ha una larghezza di circa 15/20 metri ed una profondità media di circa 2 metri e venti nella parte centrale del fiume. Alle due estremità è presente un lungo scalino dove cresce vigorosa la vegetazione e che consente di poter accedere all’acqua per un’azione di pesca molto più comoda.
La tecnica più adatta per affrontare questo spot è sicuramente la canna a bolognese per svariati motivi. Primo tra tutti la sponda che rende davvero complicato poter pescare con la roubasienne visto il percorso pedonale presente a pochi metri dall’acqua. Altro fattore molto importante è la non proprio vicinanza dell’auto al nostro spot, cosa che ci costringe a ridurre al minimo l’attrezzatura da portare con sé, il che gioca decisamente a favore della tecnica a bolognese.
L’automobile può essere parcheggiata nei posti auto presenti lungo via Goito, nella corsia opposta all’argine. Solitamente al mattino non c’è un grosso affollamento di auto, il che consente di trovare facilmente un parcheggio libero e di attraversare la strada senza problemi.
I mesi invernali sono i momenti più adatti per insidiare le numerose specie di pesci che popolano queste acque, in particolare cavedani, pighi e carpe, senza però dimenticare scardole, triotti e barbi anch’essi presenti seppur in maniera minore. Inoltre sono presenti: alborelle, gobioni, carassi, anguille, tinche, persici reali, black bass e lucci.
Ma cosa serve per poter affrontare al meglio qualche ora di pesca su queste splendide acque?
Una bolognese da 6 metri è sufficiente e consente di manovrare la lenza in maniera agevole. Nel mulinello è consigliabile utilizzare dello 0,12/0,14 per poter pescare comodamente con dei pesi anche leggeri. Si usano dei galleggianti da 0,75/1,00 grammo sino a 3,00/4,00 grammi in base alla velocità dell’acqua; solitamente si pesca con 1,00/1,50 salvo condizioni particolari del fiume. Una piombatura classica spallinata per mantenere la lenza più morbida possibile ed uno amo piccolo dove poter innescare anche un singolo bigattino.
Quale metodo di pasturazione è meglio utilizzare?
Sicuramente il top è pescare in passata utilizzando i bigattini a fionda. La corrente non è mai molto elevata e questo permette di pescare comodamente utilizzando la fionda come metodo di pasturazione. Nulla toglie che si possano anche incollare dei bigattini e dare delle piccole palle di incollato abbastanza morbide per creare comunque una scia dove poi effettuare la passata.
Ricordate sempre che per poter pescare in queste acque serve la licenza di tipo B (ovviamente in corso di validità) e soprattutto il rispetto per l’ambiente in cui ci si ritrova, essendo a maggior ragione quel tratto un parco molto frequentato dai cittadini padovani.
Per Pescatoripadovani.net Alberto Bettella