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DUE CHIACCHERE CON MARCO BETTIN, DI RITORNO DAL CAMPIONATO DEL MONDO UNDER 20

20 Ago 2022

Quest’oggi ci siamo trovati con Marco Bettin, di ritorno dal campionato del Mondo Under 20 di Pesca al Colpo, il quale ci ha dedicato un po’ del suo tempo per rispondere a qualche nostra domanda. Ecco il testo dell’intervista realizzata.

Ciao Marco! Si torna a casa con una medaglia di cartone che lascia molto amaro in bocca. Raccontaci un po’ questa settimana in terra Slovena. Avete pescato sul fiume Sava a Radece, ma in un tratto diverso rispetto alle categorie Under 15 ed Under 25. Era completamente diverso il campo di gara?
“Si, il campo gara era molto diverso. Una profondità poco superiore ai 3 metri, con acqua ferma ed una grossa presenza di erbe che potevano condizionare la pescata. Inoltre anche i pesci da insidiare erano differenti perché c'erano prevalentemente alborelle e qualche carassio”

Campo di gara in un contesto molto bello. Personalmente ti è piaciuto?
“Come location il campo gara era fantastico. Il fiume scorreva in mezzo alle montagne, quindi mentre si pescava si godeva di un paesaggio bellissimo. Ogni picchetto aveva la propria pedana in cemento che rendeva comodissimo il posizionamento del paniere. Purtroppo però, dal mio punto di vista, in un campo gara la cosa più importante è il pescato. Quindi bellissimo il panorama, ma dal punto di vista del pesce mi ha deluso molto”

Come avete affrontato la settimana di prove che vi hanno portato alla due giorni di gara?
“Visto il primo giorno in cui le pesate sono state davvero scarse, da 300 a 900 grammi, ci siamo concentrati tantissimo sull'alborella. Purtroppo tutto ciò ha portato a non provare altre opzioni che avrebbero potuto rivelarsi utili”

Riserva nella gara del sabato. In pedana la domenica nel settore D picchetto 4 con i terminali. Che gara è stata?
“Nella gara di domenica è stato commesso qualche errore. La partenza corta mi ha fatto perdere un po' di tempo. Poi una volta uscito a 11metri e mezzo mi sono entrate le alborelle. Nel mezzo c'erano più nasini rispetto ai giorni di prova. Così ho caricato ancora di più e mi è entrata davvero una bella pescata. Tutti nasini e in mezzo qualche piccolo carassio e qualche carpetta. Ovviamente usando esche alternative come il casterone, perché con il raparino c'erano troppe alborelle. A oltre un’ora dalla fine mi è morta la pesca. Fin da subito ho immaginato fosse entrato un pesce grosso. Da lì a poco ho agganciato un siluro, troppo grosso per l'attrezzatura che stavo utilizzando, che dopo un paio di minuti mi ha drizzato l'amo. Appena perso non ero nemmeno arrabbiato, perché ero convinto che una volta fatto andare via quel pesce potessero tornarmi sotto i pesci che avevo prima. Invece ho sofferto tutta l'ultima ora, nella qualche prendo 15 nasini. Un altro errore potrebbe essere stato quello di non cercare un pesce di taglia proprio nell'ultima ora. Questo perché nella quarta ora di gara ho fatto meno di 2 etti di pesce e il distacco con quello dopo di me in classifica era di più di mezzo chilo. Diciamo che l'ultima ora è stata "sprecata", anche perché secondo il mio punto di vista, perché non mi siano tornati sotto i pesci vuol dire che c'era ancora qualche pesce grosso in pastura. Faccio 6 in un settore da 14, dove mi battono tutti con dei siluri, tranne l'irlandese che da terzultimo di gara prende delle grosse brem e dei carassi”

Dopo la gara del sabato eravate al terzo posto, ma con una classifica davvero molto corta. Ti chiedo se è stata dura seguire i tuoi compagni dalla sponda.
“É stata dura non essere nel paniere e nemmeno ero d'accordo con la scelta fatta, ma ciò non ha influito sul mio modo di comportarmi. In una gara a squadre io do il massimo per la squadra sia in pesca, ma anche sulla sponda. Quindi il sabato ho dato il massimo per aiutare il più possibile i miei compagni. Ho seguito per tutta la gara il settore A, quello dove c'era Edoardo Saggioro. Ha fatto una gara davvero stupenda, un secondo che vale come un primo. Purtroppo viene battuto da un ungherese che a metà gara è andato in cerca dei siluri e ne ha presi ben 3. Degli altri ragazzi avevo quindi solo gli aggiornamenti tramite radio. Un altro plauso va fatto ad Erik, che sempre al sabato, era in un picchetto molto sfavorevole pieno di erbe. In quel picchetto ci avevo pescato anche io durante la settimana e penso che un 7 in un posto simile, dove si è costretti ad impostare una gara in difesa, sia un degno piazzamento”

La gara della domenica vi vede totalizzare mezza penalità in meno rispetto alla gara del sabato, ma perdere una posizione nei confronti dell’Olanda. Bravi loro o sfortunati voi?
“Sicuramente bravi loro che avevano considerato molto di più la pesca ai pesci di taglia. Anzi fin dal primo giorno l'Olanda era l'unica nazione che faceva una pescata molto rischiosa alla ricerca di 1/2 pesci nell'arco delle 4 ore. Però possiamo dire che siamo stati molto sfortunati anche noi! Un podio ci poteva benissimo stare. Purtroppo le gare hanno girato male, regalandoci magari un jolly nei settori dove non serviva o facendoci perdere, come nel caso del mio siluro, dei pesci che ci avrebbero fatto scalare quei 2,5 punti che ci distaccavano dal podio”

Vogliamo citare i tuoi compagni di avventura; la nazionale azzurra era composta da?
“La squadra era composta da Erik Rimondi, Edoardo Saggioro, Gabriele Galbiati e Federico Nosotti. Ct e vice ct Maurizio Teodoro e Claudio Guicciardi. Staff Tecnico composto da Roberto Sebastiani ed Enrico D'Antona”

Ci vuoi raccontare qualche aneddoto di questa trasferta!
“Aneddoti ce ne sarebbero molti. Fortunatamente quando si fanno queste esperienze con la nazionale si viene sempre a formare un grande gruppo. In cui ci si diverte sempre molto. Ovviamente si ride e si scherza quando si può e si fa i seri quando ce né bisogno. Ma restano sempre belle esperienze in cui il divertimento non manca mai”

Te oramai sei un “veterano” della nazionale. Questa settimana ti lascia un ricordo particolare dentro di te? 
“Non mi lascia un ricordo particolare, a parte la location. Però sicuramente mi ha accresciuto sia dal punto di vista di pescatore, sia dal punto di vista umano. Ho ricevuto dei complimenti sinceri per il mio comportamento e questo mi fa davvero piacere. L'unica cosa che mi ha lasciato più impresso o meglio, una lezione che mi ha dato questa settimana è che nella pesca non bisogna dare mai nulla per scontato. Cosa che già sapevo molto bene, ma questa settimana ha rivelato quanto sia importante essere sempre pronti a tutto”

Vuoi fare qualche ringraziamento?
“Vorrei ringraziare prima di tutto la mia famiglia, che in queste competizioni, sebbene lontane da casa, mi segue sempre. Poi vorrei ringraziare la ditta Tubertini ed in particolare Matteo Crepaldi per fornirmi il materiale al top, necessario a questi livelli. Inoltre un ringraziamento alla società, in particolare ad Alberto, che con noi ragazzi ha sempre un occhio di riguardo e non ci fa mai mancare nulla”

Marco, grazie del tempo che ci hai dedicato e speriamo di risentirci presto per altri successi!

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