Domenica 2 luglio lungo le rive dell’Idrovia in località Saonara, in Provincia di Padova, si è svolta la seconda prova del Campionato Provinciale a Coppie della provincia di Padova. La preparazione del campo di gara, la gestione della gara e la pesatura finale, sono state gestite, egregiamente, dalla Associazione Sportiva Dilettantistica Igea.
Come Giudice di Gara è stato designato Gallo Emiliano, che otre ai sorteggi iniziali, al controllo di esche e pasture prima dell’inizio della gara, vigilare durante lo svolgimento della manifestazione, si è occupato di redare la classifica finale di giornata.
Lo specchio d’acqua dell’Idrovia, non sente l’influenza di nessun tipo di marea, pertanto l’acqua è praticamente ferma. La conferma viene data, dai pesi dei galleggianti che si usano, i quali variano da g. 0.10 a g. 1.50 in assenza di vento. Quando le giornate sono piovose o ventose, si usano anche dei galleggianti da g. 2.00 / 3.00 / 4.00.
Questa domenica, le condizioni meteo erano perfette, assenza di vento e giornata soleggiata. Pertanto tali condizioni permettevano ai concorrenti, di usare dei galleggianti leggerissimi e pescare con poco appoggio sul fondo, sia nella pesca corta, sia in quella lunga, per insidiare i difficili pesci presenti nello specchio d’acqua. I pesci che i concorrenti principalmente cercavano di insidiare erano persici sole, gardon, breme, carassi e carpe.
Tra i concorrenti, correvano tre tipologie di pensiero su come affrontare la pescata odierna. Vediamole nel dettaglio:
Tipologia 1 : Era basata sull’insidiare dei persici sole e dei gardon, con due pezzi di roubasienne, lungo le cannette presenti sul sotto riva. Nel momento in cui la pesca vicino a riva spariva, si usciva a 5/6 pezzi o direttamente a 13 metri, per insidiare gardon, breme o carassi. Sul sotto riva si pasturava con delle mini palline di pastura a spaccare o dei rapalini lanciati a mano. A 5/6 pezzi o a 13 metri invece si pasturava con della pastura scarica e qualche pallina con dei caster e raparini morti, messi all'interno.
Tipologia 2 : Era basata sulla pesca a 3 / 4 pezzi con pesi da 0.10/0.20/0.30 per insediare i gardon. Pasturando con della pastura a rompere, con dei bigattini, caster e mais lanciati a mano. Nel momento in cui la pesca diventava lenta o si esauriva, si usciva con la roubasienne a 13.00 m., per insidiare qualche gardon, ma principalmente breme, carassi con della pastura scarica e qualche pallina con dei caster e raparini morti.
Tipologia 3 : Era basata sull’insidiare le carpe. Ma questa tipologia era determinata dal posto gara in cui si era stati sorteggiati. In quanto, lungo il corso d’acqua, vi erano dei picchetti che in acqua avevano una folta vegetazione, habitat naturale per le carpe. In un posto simile, una copia della Pescatori Padovani Tubertini, che vince il settore e fa l’assoluto di giornata, ne aggancia otto e ne salpa due, vincendo comunque il settore con otre 6.000 punti. In questi posti la pasturazione e a senso unico, mais e bigattini.
Come si è potuto constatare durante le prove fatte nei giorni che precedevano la gara, il campo di gara si presentava in tutta la sua imprevedibilità. In quanto, a parte i settori terminali, dove pescosità era buona, nei restanti settori, la pescosità era molto bassa. Si pensi che per vincere o arrivare nei primi due posti, era determinante prendere un pesce di taglia. Altrimenti, ci si giocava la vittoria o la seconda posizione, con pochi grammi di differenza.
Sostanzialmente è stata una bella giornata di pesca, ma a fine gara, dalle chiacchere fatte con i vai concorrenti, si percepiva una chiara delusione, riferita al poco pescato. In quanto, la media del pescato, per ogni coppia è stata di 2.030 g. Andando più nel dettaglio, g. 1.015 per concorrente, un po’ poco.
Sebbene, a fine gara la delusione ha preso il sopravento sulla felicità, i concorrenti si confrontavano, su quali potessero essere le soluzioni da adottare per avere una pescosità più alta. Inconsciamente tutti, nonostante la delusione e qualche arrabbiatura, hanno dimostrato l’amore che hanno per questo specchio d’acqua.
Concludendo, non si deve mai perdere l’amore che si ha nel praticare questo sport. Il quale, ci permette di stare a contatto con la natura, frequentare persone, creare amicizie e rapporti umani che condividono la stessa passione.
Come in ogni gara ci sono vinti e vincitori, questa è la legge per chi fa competizioni. Dove i vinti, nella prossima gara avranno la possibilità di rifarsi, i vincitori dovranno lottare per riaffermarsi.
Daniele Nardo